venerdì 28 settembre 2007

cracking... arte di rottura

chi conosce la cracking art alzi la mano?
...ok, rifaccio la domanda. chi ha notato i due coccodrilli fucsia sulla facciata ottocentesca del Best Western Hotel Cristoforo Colombo in corso Buenos Aires a Milano? oppure gli animali sparsi per il centro commerciale Orio center di Orio al Serio? o ancora i coccodrilli rossi lungo il Canal Grande, a Venezia per l'ultima Biennale?
bene, questo è Cracking Art, movimento la cui attività e poetica si fanno sempre più attuali. "Arte ironica e dissacratoria", l'ha definita Philippe Daverio. un occhio al pop, ma radici nel dada e nelle avanguardie storiche, si chiama cracking perché indica la scissione molecolare tra naturale e artificiale. usa la plastica riciclata, si preoccupa per l’emergenza ecologica, in particolare gli animali in pericolo di estinzione.
il gruppo cracking art nasce il 30 maggio 1993 con la firma del manifesto detto "di fine millennio" che ne sancisce la filosofia e gli intenti.

ideologo e fondatore del movimento è Omar Ronda (Biella/Italia) e firmatari del documento: William Sweetlowe (Ostenda/Belgio), Renzo Nucara (Crema/Italia ), Marco Veronese (Biella/Italia), Alex Angi (Cannes/Francia), Carlo Rizzetti (Bruxelles/Belgio), Kicco (Biella/Italia).

il manifesto ufficiale è articolato in 10 punti:
1 - Vogliamo cambiare i codici dell'Arte futura.
2 - L'Arte è importante come la nostra stessa vita.
3 - Siamo uomini del presente e vogliamo che il nostro lavoro interpreti le problematiche contemporanee.
4 -Non esiste Arte e vita senza una natura integra.
5 - L'Arte e la cultura sono l'unica possibilità di salvezza del mondo e dell'umanità.
6 - Abbiamo scelto la definizione "Cracking" per il nostro lavoro perché indica la scissione molecolare tra naturale ed artificiale.
7 - La nostra materia elettiva è la "Plastica" contenitore di tutto il vissuto del pianeta, naturale/artificiale, antica/futuribile, noi cerchiamo in lei le arcaiche origini antropologiche, vegetali, animali, per costruire una nuova iconografia.
8 - Siamo nemici dell'ipocrisia, della congiura, del sospetto.
9 - Lotteremo per la difesa della natura e dell'uomo con tutte le nostre forze.
10 - Vogliamo lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo trovato.

gli artisti cracking tendono a ritrovare nelle varie immagini e forme naturalistiche, che realizzano con materiali plastici diversi, la natura antica che si cela nella materia stessa e che attraverso sedimentazioni millenarie ha generato il petrolio, -sintesi organica di tutto il vissuto del pianeta-. il petrolio cosiddetto greggio, che sgorga tiepido dalla madre terra, e' infatti la materia naturale per eccellenza, essendo l'erede genetico di ogni vita animale e vegetale, dalla nascita dell'universo sino a noi, che a nostra volta siamo destinati a divenirne parte. l'utilizzo e lo sfruttamento del greggio necessitano di un procedimento petrolchimico denominato -cracking- (dal quale il movimento prende nome), un processo che ha lo scopo di spezzare le catene molecolari del greggio (materia naturale) per trasformarlo in un magma (artificiale) sintetico dal quale si ottengono infiniti derivati utili alla civiltà contemporanea, quali idrocarburi, fibre tessili, prodotti cosmetici e farmaceutici, polimeri e monomeri che danno origine alle materie plastiche; queste ultime, nelle piu' diverse forme e colorazioni, ormai ci circondano e proliferano in maniera esponenziale invadendo la nostra vita e l'ambiente, sino ad entrare in simbiosi con l'organismo umano. la filosofia degli artisti Cracking e' dunque quella di utilizzare icone e simulacri plastici della natura per restituire al petrolio la sua antica immagine organica.

maggiori dettagli e informazioni su cracking art group li potete trovare sul loro sito http://www.crackingart.com/ita/

se invece volete da subito vedere da vicino e toccare con mano non c'è miglior occasione che visitare la Fondazione Antonio Mazzotta, dove dal 14 settembre e fino al 21 ottorbre è stata allestita una antologica dedicata al movimento Cracking Art.
la mostra intende essere un primo tentativo di riflessione sull’attività e la poetica del gruppo. verranno presentate oltre cento opere (installazioni, dipinti, animali in pericolo di estinzione) scelte in tutto l'arco della loro attività, suddivise secondo un allestimento che intende creare sette mostre monografiche riassuntive per ogni artista. ci saranno i -frozen- di Omar Ronda, i -cloni- di William Sweetlove, le -resine- di Renzo Nucara-, i -fossili- di Marco Veronese, i -virus- e le -giungle- di Alex Angi, i -giardini- di Carlo Rizzetti, i -siliconi- di Kicco.

la Fondazione Mazzotta si trova in foro Buonaparte, 50. aperto dalle 10 alle 19.30, il martedì e giovedì la chiusura è posticipata alle 22.30. maggiori info su http://www.mazzotta.it/fondazione/index.htm

2d (ma primo nell'animo!)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

fighissimo...
e se i tre-d organizzassero una serata aperitivo con visita alla mostra? magari martedì prossimo.
io ci sto...

Anonimo ha detto...

il martedì lavo i piatti ...

Anonimo ha detto...

ah!
bene, allora per martedì prossimo ti faccio avere i miei...

Anonimo ha detto...

dunque, vorrei ben capire chi si presenta quale mio amico. anche perchè forse non sa bene quali rischi (o fortune) corre!

l'orsetto ricchione

Anonimo ha detto...

mi piacerebbe che la mia rubrica ARTZONE fosse un luogo di scambio culturale e di dialettica (come tu stesso OR hai invocato) e non uno spazio messo a disposizione di chicchessia per insultare, ma soprattutto minacciare, pseudo amici di rischi non meglio identificati...

GRAZIE